PREVENIRE I COMPORTAMENTI DISTRUTTIVI DEL CANE

Il cane potrebbe sentirsi motivato nel manifestare vari comportamenti distruttivi qualora si trovasse nel disagio della solitudine tra le mura domestiche.

Si impadronirà dell’ambiente aggredendo comunque quelle parti dove a suo giudizio possa trarne quel beneficio interiore che gli consenta di ridurre il suo disagio spesso dovuto dal senso dell’abbandono o quanto meno della prolungata solitudine. 

Alcune delle principali riscontrabili manifestazioni sgradite vedono principalmente i danneggiamenti all’arredamento, all’oggettistica, deiezioni o semplici marcature ornando dove a lui appaia più stimolante.

Potrebbe manifestare la sua ansia anche aggiungendo a tale tipologia di comportamenti, il latrato come richiamo o senso di sofferenza.

Il significato del suo attivarsi, spesso lo si riscontra nell’errore commesso non dal cane ma dall’essere umano.

Sappiamo che il cane è un soggetto senziente e dunque intelligente, sensibile, emotivo dal lato affettivo e non di meno esposto alla sofferenza.

Può bastare questo per vantare di conoscerne la sua personalità e le sue esigenze psico-fisiche? Direi che la strada è ancora lunga. 

Il cane come l’essere umano, gli deve essere riconosciuto il diritto di godere di una vita equilibrata fatta di attività, comunicazione, sensazioni tra consimili e verifiche all’ambiente esterno che lo circonda.

Accontentare il cane a soddisfare le proprie esigenze fisiologiche consentendogli di trascorrere in nostra compagnia qualche breve e fugace passeggiatina giornaliera a guinzaglio, non lo soddisfa affatto, tutt’altro.

Il cane, se non si sarà accertato grazie al suo olfatto e alle marcature, che nel suo abituale territorio quotidiano nulla è cambiato, obbligarlo ad un rientro o una passeggiata “a traino”, lo condizionerà a conservare non solo un parziale contenuto fisiologico, ma non di meno quella dose di tensione ed energia non smaltita la quale sarà prima o poi causa dei derivanti comportamenti “sgraditi” sopra citati.

In tal caso non dovrebbe essere il cane a subire un rimprovero, ma la persona che prima di decidere di convivere con un cane, avrebbe dovuto assumere responsabili approfondimenti o frequentare, se le circostanze lo richiedessero, un programma pratico – di apprendimento cinofilo.

Prevenire i comportamenti distruttivi del cane non è quindi poi così difficile. Ciò che serve è responsabilizzare se stessi applicando semplici ma importanti regole come ad esempio:

  • Più libertà di gioco relazionale sia tra consimili che con umani;

  • maggiore opportunità di confronto comunicativo con il proprio cane mediante regole educative di apprendimento espresse con medesima coesione verbale e gestuale trasmesse al cane dai componenti della famiglia;

  • meno trattamenti umanizzati i quali alterano il naturale equilibrio comportamentale del cane rischiando di innalzare il suo ruolo al di sopra di ogni limite accettabile;

  • in qualità di animale da branco, al cane necessita vivere una relazione basata sulle regole della leadership;

  • l’ umano deve essere in grado di gestire tale convivenza con misurata ed equilibrata disciplina, manifestando la propria consapevolezza alle esigenze del proprio cane e non meno alla sua sensibile ed intelligente capacità di saper comprendere, comunicare e obbedire.

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