IL LINGUAGGIO CANE – UOMO
Quando decidiamo di ospitare un cane nella nostra famiglia, dobbiamo considerarlo componente della stessa perché, in qualità di essere senziente, anch’egli possiede come noi i sentimenti, le paure e le emotività.
Come animale sociale il cane sente la necessità di vivere all’interno del branco. In assenza della vita allo stato libero tra consimili, noi umani che lo abbiamo voluto, a suo giudizio il branco è rappresentato dal nostro nucleo familiare. Sta a noi impartire le giuste regole di convivenza come le applichiamo con i nostri figli.
Il cane riconosce l’ordine gerarchico rappresentato al vertice dal capo-branco. Senza questa figura egli sarebbe portato a comportarsi per istinto naturale che lo porterebbe a violare i limiti consentiti da questa legge naturale, per lui assolutamente indispensabile per il suo corretto equilibrio anche psicologico.
Quindi è assolutamente indispensabile tutelarlo ed educarlo correttamente evitando di intravvedere in lui l’eterno cucciolo.
SEGNALI COMUNICATIVI
Si ritiene che un cane a livello domestico sia in grado di capire perfettamente dalle 20 alle 60 parole. Possiamo notare quante sono le espressioni che ogni giorno il nostro cane assume ma che probabilmente non ce ne rendiamo conto.
Oltre a imparare a riconoscere determinati comandi, è anche in grado, attraverso latrati, guaiti oppure abbaiando in modo differente, di manifestare il suo stato d’animo in quella determinata circostanza.
Altri metodi di contatto del linguaggio cane–uomo consistono nell’attivare la comunicazione mediante atteggiamenti espressivi corporali come:
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Strofinandosi contro le nostre gambe;
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saltandoci addosso;
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sdraiandosi ai nostri piedi emettendo mugolii attirando l’attenzione modificando la postura;
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avvicinandosi scodinzolando;
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impossessandosi di un oggetto;
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utilizzando orecchie, espressioni facciali ecc….
Le espressioni a cui il cane ricorre per relazionarsi e comunicare con noi lo rendono in grado di trasmettere le sensazioni di affetto, paura, la gioia, possesso, intolleranza, insicurezza richiesta di attenzione ecc.. le quali fanno parte del su naturale patrimonio genetico.
A volte senza rendercene conto le sottovalutiamo perché incomprese.
Mediante i tali segnali il cane dialoga con noi e contemporaneamente ci osserva come noi osserviamo lui. Impariamo quindi a conoscerlo nella sua natura rispettandone le sue capacità cognitive.